Sono molte le passioni e i sentimenti che uniscono e accomunano i motociclisti, ma c’è un istinto che più di tutti appartiene a noi che cavalchiamo l’Aquila di Moto Guzzi: l’avventura.
Quel brivido lungo la schiena che nel 1928 portò Giuseppe Guzzi (fratello di Carlo) fino al Circolo Polare Artico con la gloriosa GT 500 Norge, lo conosciamo anche noi.
Certo, le imprese non sono sempre così epiche, ma non fa differenza. Noi sappiamo spingerci oltre la nostra zona di comfort, sapendo che lì, dove molti si sentirebbero a disagio, noi cominciamo a vivere l’avventura; o semplicemente a vivere, direbbe qualcuno.
Non è necessario spingersi fino a nutrirsi di insetti come Bear Grylls, ma “avventura” significa anche sapere di poter affrontare qualunque situazione, prevista o imprevista, facendo affidamento sulle proprie capacità, risorse ed equipaggiamenti.
