Moto Guzzi The Clan
Storia

La storia delle Moto Guzzi Le Mans

Basta pronunciarlo per evocare istantaneamente sportività e dedizione, un nome intriso del sapore vintage di gare condotte da grandi piloti delle due e delle quattro ruote, ma che per chi come noi ha l’Aquila di Mandello nel cuore, acquisisce un significato ancora più intrigante e leggendario: Le Mans.

Una saga marchiata Moto Guzzi che è stata capace di far aumentare il battito cardiaco di molti rider in tutto il mondo; fatta di prestazioni, esclusività, purezza meccanica, fascino minimale, e un sostanziale carisma dal quale è tuttora impossibile restare immuni.

La storia della Moto Guzzi Le Mans segue il cammino iniziato dalla dinastia V7 Sport e dall’impegno del brillante tecnico Lino Tonti, ma già dalla presentazione a sorpresa del prototipo – durante la consegna del Premio Varrone alla fine del 1971 – mette in chiaro la sua vocazione sportiva e la stretta parentela con le moto ufficiali che correvano al Bol d’Or. Nei primi anni ‘70, la mitica gara di durata si disputava proprio a Le Mans, e nel settembre del ’71 aveva visto i piloti Brambilla-Mandracci chiudere al 3° posto, dopo aver mantenuto la testa della gara per oltre 10 ore in sella alla loro V7 Sport, con motore maggiorato a 850 cc.

È questo il primo embrione che, alcuni anni dopo, porterà alla messa in produzione di una delle moto sportive più acclamate degli anni ‘70 e ‘80, che non solo manterrà il dna della pista ma vi unirà stile e innovazione tecnologica; sarà infatti la prima Moto Guzzi studiata in un centro design e, tra le varie soluzioni, introdurrà la famosa frenata integrale.

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